Ci risiamo… La disperata ricerca di rendimento è di nuovo tra noi. In un mondo con oltre USD 13.000 miliardi di titoli obbligazionari con rendimento negativo e dove detenere liquidità nelle valute dei mercati sviluppati (MS) è penalizzante, non ci sono alternative.
Al banco degli imputati siedono le banche centrali ultra-accomodanti dei MS, disposte a fare il possibile per rilanciare la crescita nominale. Non sottovalutiamo la loro creatività, ma dubitiamo che tassi ridotti e misure non convenzionali siano efficaci per sostenere la crescita economica e l'inflazione. Sfortunatamente, tassi ridotti e maggiore crescita nominale non vanno di pari passo, in quanto i principali problemi sono strutturali. Il rallentamento di crescita e inflazione abbinato all'aumento del debito non è un nuovo trend. Tagliare i tassi non è la soluzione, ma semplicemente un modo per procrastinare e fare finta di nulla.
Stando a un rapporto della BRI, il 12% delle società quotate nel mondo può già fregiarsi del non invidiabile titolo di "aziende zombie", con utili insufficienti per coprire gli interessi da versare. Non siete ancora convinti? Pensate al debito pubblico italiano o ai passivi non finanziati a livello globale. Oppure provate a chiedere a un membro della banca centrale giapponese.
Il pragmatismo è quindi d'obbligo nel nostro attuale posizionamento, che può essere riassunto come segue: mantenere un beta azionario da basso a moderato e ricaricare il carry del debito. I mercati azionari sono bloccati su livelli che li rendono ora più esposti a ulteriore volatilità e meno inclini a produrre guadagni. Gli interventi della Fed nel corso dell'estate si riveleranno forse più limitati di quanto atteso e la crescita degli utili continuerà probabilmente a deludere, con il materializzarsi dei rischi di ribasso per la crescita.
In merito all'allocazione sul reddito fisso e al posizionamento in termini di duration, raccomandiamo di conservare gli investimenti, mantenere un determinato livello di duration, privilegiare il debito dei mercati emergenti (ME) e incrementare il credito europeo. I titoli di Stato tedeschi e francesi, così come quelli spagnoli e portoghesi a cinque anni, presentano tassi negativi. Inoltre, le valutazioni degli spread in Europa restano piuttosto interessanti e il credito investment grade potrebbe finire nel mirino della BCE, nel quadro del prossimo programma di QE.
In questo scenario di tassi ridotti, è ancora opportuno puntare sui titoli growth del settore tecnologico, ricercare opportunità sui ME e restare esposti a investimenti di alta qualità che offrono flussi reddituali solidi e costanti.
Da ultimo, ma non meno importante, continuiamo ad apprezzare lo yen giapponese e l'oro come elementi di diversificazione. La "barbara reliquia" sta tornando in auge, poiché la credibilità delle banche centrali e, pertanto, la moneta fiduciaria continueranno in futuro a essere messe in discussione. Improvvisamente i mercati si sono resi conto che l'economia statunitense è ad appena una recessione di distanza dal cadere nella stessa trappola di liquidità in cui sono finiti Giappone ed Europa. Questo significa che persino i tassi di remunerazione della liquidità in dollari USA potrebbero varcare il Rubicone in un futuro non molto lontano.
_Fabrizio Quirighetti