Gli hedge fund hanno iniziato l’anno con performance positive in tutte le strategie; inoltre, i mercati globali hanno evidenziato solidi guadagni, poiché la fiducia di aziende e consumatori è sensibilmente migliorata. Per la prima volta dalla crisi abbiamo infatti osservato una crescita sostenuta negli Stati Uniti, in Europa e in Asia. Non vi sono dubbi che le promesse fatte dal presidente Trump di ridurre le imposte e investire nelle infrastrutture abbiano ampiamente sostenuto il rally dei mercati azionari. La Federal Reserve ha inoltre aumentato i tassi d’interesse, in linea con i dati che indicano un miglioramento del contesto economico.
Nonostante i buoni risultati, il rischio resta ovviamente un argomento centrale nelle nostre discussioni con i gestori degli hedge fund. Per quanto le loro previsioni siano costruttive, sono in molti a ritenere che la Fed potrebbe far svanire l’attuale momentum aumentando i tassi troppo rapidamente. Il rischio politico permane elevato, in quanto il presidente Trump deve dare seguito alle promesse elettorali per soddisfare le aspettative dei mercati.
Anche se i gestori degli hedge fund sono stati in grado di prolungare la dinamica positiva, che dura dal quarto trimestre del 2016, la mancanza di volatilità continua a frenare la performance. Si tratta dell’ultimo ostacolo che i gestori attivi dovranno superare per sfruttare appieno le opportunità disponibili. È interessante constatare che, a nostro parere, sia proprio questa la situazione in cui i gestori degli hedge fund e tutti i gestori attivi possano fare la differenza. Riteniamo che la riduzione del patrimonio gestito tra i gestori attivi, unitamente alla normalizzazione dei tassi d’interesse, aumenterà potenzialmente le prospettive di un ritorno a uno scenario di mercato favorevole per gli stili d’investimento degli hedge fund.